Emilio Fede Management



Emilio Fede (Barcellona Pozzo di Gotto, 24 giugno 1931) è un giornalista, conduttore televisivo e scrittore italiano, già direttore del TG1 (dal 20 aprile 1981 al 12 settembre 1982), di Videonews (dal 1989 al 15 gennaio 1991), di Studio Aperto (dal 16 gennaio 1991 al 31 maggio 1992) e del TG4 (dal 1º giugno 1992 al 28 marzo 2012). Comincia giovanissimo l'attività nella carta stampata collaborando con Il Momento - Mattino di Roma. Poi lavora per la Gazzetta del Popolo a Torino dove diviene inviato speciale. Comincia a collaborare con la RAI nel 1954, come conduttore a contratto per Il circolo dei castori con Enza Sampò, con cui ebbe un breve flirt e Febo Conti, passando così dalla carta stampata alla televisione. Il rapporto con la televisione di Stato diventa esclusivo dal 1961. 

Inviato speciale in Africa per otto anni, realizza servizi in oltre 40 Paesi nel periodo della decolonizzazione e dell'inizio delle guerre civili. L'esperienza africana termina per una malattia e per un contenzioso relativo alle spese di viaggio. Lavora poi con Sergio Zavoli nella redazione della trasmissione d'inchiesta Tv7, il settimanale di approfondimento del TG1. Uno dei suoi contributi più significativi è stato un servizio sulle conseguenze dell'uso degli ormoni usati per la crescita dei bovini sulla salute umana. Dal 1976 è per cinque anni conduttore del TG1 e il 28 febbraio del 1977 è il conduttore della prima edizione a colori, dal 1981 lo dirige per due anni; sotto la sua direzione la testata trasmette la morte di Alfredino Rampi a Vermicino (Roma). Nel 1983 e 1984 conduce il programma di intrattenimento Test. Il programma si scontra con Superflash su Canale 5. 

Curato da Fede e da Sandro Baldoni, nel 1983 su Rai 1 va in onda Obiettivo su…, dedicato all'attualità. Nel 1987 termina il rapporto con la RAI, in seguito a un processo per gioco d'azzardo finito con l'assoluzione e, come lui stesso poi dichiarò, per il cambiamento degli accordi politici sulle poltrone RAI: il passaggio della direzione del TG1 dal Partito Socialista Italiano, ultimo riferimento politico di Fede, alla Democrazia Cristiana, nell'ambito dei riequilibri politici e di potere relativi al nascituro Governo Fanfani VI.